giovedì 26 giugno 2014

Recensione: Alice in Zombieland di Gena Showalter

Alice in Zombieland
Gena Showalter

Editore: Harlequin Mondadori
Pagine:  349
Prezzo: € 9,90

Non avrò pace finché non avrò rispedito nella tomba tutti i morti che camminano. Per sempre. Se qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un momento, sarei scoppiata a ridere. E invece è proprio quello che è accaduto. Un attimo, un secondo, il tempo di un respiro, e tutto ciò che amavo è sparito. Mi chiamo Alice Bell, e la notte del mio sedicesimo compleanno ho perso la madre che adoravo, la mia sorellina e il padre che non ho mai capito finché non è stato troppo tardi. Quella notte ho scoperto che lui aveva ragione: i mostri esistono veramente. Gli zombie mi hanno portato via tutto. E adesso non mi resta che la vendetta... Per realizzare i suoi propositi, Alice dovrà imparare a combattere contro i non-morti e fidarsi del peggiore dei cattivi ragazzi della scuola, Cole Holland. Ma lui nasconde dei segreti. E quei segreti potrebbero rivelarsi persino più pericolosi degli zombie.

Una ragazza normale, come me. Come ce ne sono tante al mondo. Alice però, a differenza di tutte le altre non esce di casa, al massimo arriva in giardino l'estate fin quando il sole è ancora alto in cielo. Il padre anche la notte gira per la casa con una pistola e non intende far uscire la moglie e le figlie quando fuori il giorno lascia spazio alla sera, alla notte. Perchè gli zombie potrebbero arrivare da un momento all'altro e prenderli tutti. Cioè, e secondo voi una ragazza che non sopporta più quella vita rinchiusa in una bolla creata dal padre, crede veramente nell'esistenza degli zombie? Sicuramente è uno schizzato quello. Strano lo è sempre stato. Ma Alice si è rotta davvero le scatole e ci prova: nel giorno del suo compleanno chiederà alla madre e al padre di uscire la sera, per andare ad un saggio della sorellina Emma. I genitori accettano controvoglia, pigliandole poi per le braccia e trascinandole in macchina non appena lo spettacolo finisce, lasciando tutto un pò così, proprio a mò di toccata e fuga. Ma Alice alza gli occhi e vede quella strana nuvola a forma di coniglio, che è talmente bizzarra... ma l'ha vista altre volte, la riconosce. E poi il botto, lo schianto, la macchina che si ribalta, il sangue di Emma, la sorellina che aveva giurato di proteggere e starle sempre accanto. Il corpo di suo padre sbalzato fuori dall'abitacolo, quel padre che sarà stato pazzo, fuori di testa, sempre in fissa per gli zombie. Avete presente? Quelle figure che camminano a stento, la schiena incurvata, le gote da cui penzolano lembi di pelle. Li vede Alice, li vede mentre si avventano su suo padre. Questo significa che esistono veramente? O è stato solo un brutto colpo causato dall'incidente?
Devo ammettere che prendendo questo libro in mano ho storto un pò il naso. Non so, mi sono avventata più di una volta nel leggere rivisitazioni di fiabe classiche ed è sempre stata una disfatta perchè non riuscivano proprio ad andarmi giù. Alice in Zombieland devo subito mettere in chiaro che non è Alice nel Paese delle Meraviglie in chiave moderna, infatti col romanzo di Carroll si trova appena appena qualche somiglianza se proprio uno è pignolo forte!! L'autrice mi ha davvero stupita e catturata, ha creato un personaggio reale come Alice ed io mi ci sono subito affezionata. Decisa a scoprire la dura realtà dell'esistenza degli zombie non si limiterà a stare in un angolo a guardare ma farà scelte che la renderanno tosta, ma dovrà essere anche disposta a perdere qualcuno e a mentire a chi le sta vicino. Farà amicizia con Kat: brillante, eccentrica, estremamente modesta, insomma un'amica che tutte le ragazze vorrebbero avere. Una di quelle che riescono a farti sorridere nonostante tu ti sia svegliata già con il morale sotto ai piedi, una che lascia quasi svenire la gente perchè quando passa sembra che rubi l'energia di tutti i presenti, un'ondata di simpatia insomma che già a lettura terminata, mi manca. E Cole, il ragazzo-cattivo-figaccione-misterioso che in un romanzo come questo beh, è la ciliegina sulla torta. Ok, dicendo così immagino già qualche faccia con la smorfia ma posso garantirvi che la cosa non mi ha stuccata in alcun modo anzi, Cole è riuscito stranamente a piacermi parecchio. Lui e la protagonista infatti si conosceranno a scuola e una visione, poi due, poi altre ancora, saranno la causa della loro conoscenza.
E allora non si fa in tempo a sfogliare le prime pagine che ci pare quasi d'affacciarsi in quel tunnel misterioso di Carroll. Precipitiamo in un romanzo in cui l'azione ci tiene col fiato sospeso e ogni bacio ci rende felici. Un romanzo dove si rimane sempre un pò allerta perchè le sorprese si susseguono a ritmo costante. Gli eventi non sono mai noiosi ed ho adorato lo stile dell'autrice, sempre avvincente e decisamente magnetico. Allora non abbiate paura, non ci sarà Alice con quel fiocco nero sul capo che siamo abituati a vedere. Non ci saranno Pinco Panco e Panco Pinco che ti pienano di domande. Non ci sarà alcun Brucaliffo attaccato al suo narghilè e se proprio dobbiamo esagerare, nessun Jhonny Depp vi ballerà la deliranza. Qui c'è una Ali diversa, tosta, una cacciatrice di zombie alle prese con il proprio corpo e il proprio spirito. Una spada fine e lunga, perchè una spada da femminuccia uccide quanto una spada da maschiaccio.

Gena Showalter

Gena Showalter, autrice di bestseller per il New York Times e USA Today, ha scritto oltre trenta libri tra paranormal e romanzi contemporanei, più altri romanzi per New Adult. I suoi romanzi sono apparsi sul Cosmopolitan Magazine e sul Seventeen Magazine, e sono stati tradotti in tutto il mondo.









Finalmente sono riuscita a recensire questo libro! Lo conoscevate?
Cosa ve ne pare? Vi ho messo un pò di curiosità addosso?
Scusate ancora per le mie assenze ma in questo periodo dovete prendermi così come sono!
Spero che comunque continuiate a seguirmi...

già mi mancano Ali e Kat e ricordatevi:



venerdì 13 giugno 2014

Recensione: Gray di Francesco Falconi

Gray
Francesco Falconi

Editore: Mondadori
Pagine: 372
Prezzo: € 17,00

Dorian osserva l'Anima Nera strisciare sulla sua pelle come un tatuaggio, avvolgersi alla spalla e raggiungere la sua schiena. È il serpente oscuro che l'ha condannato a un inferno in terra: l'immortalità. Cent'anni prima, di fronte a un ritratto che esaltava la sua bellezza, Dorian ha osato desiderare di rimanere giovane e seducente per sempre: il suo desiderio è stato esaudito, ma il prezzo da pagare è un baratro infinito di estasi e perdizione. Layla è tormentata da un demone che le toglie il respiro, la ragione e la volontà. È prigioniera di un corpo che sente disarmonico e deforme. Il suo rifugio è l'arte, e quel ritratto di ragazzo che da sempre disegna con precisione maniacale, occhi di ghiaccio e corpo perfetto, pur non avendolo mai conosciuto. In una Roma incantevole e superba, Dorian e Layla stanno per incontrarsi e i loro destini si allineano come tessere del domino in attesa di essere sfiorate.

Ci pariamo davanti allo specchio. La nostra immagine riflessa ci guarda e sul viso si dipinge un ghigno, per niente soddisfatto. Non si chiama superficialità, non è neppure egoismo. Sappiamo che c'è di meglio e anche di peggio. Persone che soffrono e non possono fare niente, corpi deturpati, gesti che in passato hanno lasciato il segno. Quei segni che rimarranno per sempre. Ma è il nostro corpo e lo giudichiamo, andando alla ricerca anche del più piccolo, inutile, difetto. E' quello che succede ogni giorno a Layla quando passa anche di striscio davanti alla sua immagine riflessa. Vede tutto buio da quando il padre ha abbandonato lei ed il fratello, si ritrova accasciata a terra, con i vetri dello specchio ridotti in pezzi, le nocche sbucciate dai pugni che infligge all'immagine che le si para davanti. Quanti attacchi di panico, quante lascrime che bruciano negli occhi, quanto odio verso quell'alone nero intorno al suo corpo. E lei vuole distruggerla, quell'Anima Nera che l'attende ogni volta che guarda se stessa. Trova conforto solo tra le braccia di Giacomo, un conforto quasi morboso da parte del fratello, e nella sua passione più grande: l'arte, la pittura. Layla infatti ha sempre disegnato il suo Charming Prince, il suo uomo ideale, biondo, con una D tatuata tra le scapole. E' tra quei dipinti che lei trova rifugio e, anche se è divenuta praticamente asociale, si lascia trascinare nella discoteca più in di Roma, l'Eternity, da quell'amica che, crescendo, stenta a riconoscere. Luci, immagini folli sullo schermo, ragazzi nudi. E lo vede.
Un ragazzo biondo. Un ragazzo con una D impressa sulla schiena. Il suo Charming Prince. Allora: non vi ho voluto svelare molto di questo libro, anche perchè mi piacerebbe far insorgere in voi quella curiosità che può spingervi a dargli una chance, proprio come ho fatto io. Inizialmente infatti, sarò sincera, ero molto scettica e restìa quando ho letto la sua trama. Dorian Gray di Wilde l'ho adorato senza mezze misure e non è stato semplice ritrovarmi il protagonista immerso nei nostri tempi, a Roma, a Firenze. Questo libro non vuole assolutamente essere un sequel ed è stato.... "strano" immaginarmi Dorian proprietario di discoteche, che balla con un perizoma color carne, che guida la moto, che fa sesso con chiunque gli capiti a tiro e che trascorre il suo tempo libero navigando su Facebook. L'Anima Nera ha esaudito il suo desiderio e dopo un secolo dalla sua nascita lo ritroviamo perfetto, un ventenne che non conosce l'amore, un gigolò con una barcata di soldi. Dopo aver letto Muses ho ritrovato un Falconi più maturo, il suo stile a mio parere si è evoluto e l'ho apprezzato molto. Gray solleva una questione psicologica e introspettiva, che porta sicuramente il lettore ad analizzare  la sua interiorità. I personaggi mi sono piaciuti anche se certe volte molti gesti mi sono parsi esageratamente forzati, Dorian infatti trova piacere nel distruggere l'amore, lui non ama e si diverte semplicemente spezzando i cuori degli altri. Viene evidenziato alla grande questa sua voglia di mostrare agli altri il proprio corpo, al contrario della protagonista che odia vedere la sua immagine riflessa, che si sente sbagliata, malata, fragile. Strano ma vero i due faranno il loro primo incontro e si susseguiranno parecchi ostacoli, persone che ricompaiono, flashback di anni passati e torti subìti. 
Di certo il mistero non può mancare e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa da quella figura che è L'Anima Nera. Sì, perchè è crudele, esaudisce i tuoi desideri ma il prezzo è molto alto. Cosa sei disposto a fare? ti chiede. E non pensi alle conseguenze che avrà la tua scelta. Sì, è malvagia ma alla fine riesce sempre ad insegnarti qualcosa. Non so, sembrerò folle ma ho rivisto nella mia mente delle immagini di Saw - l'enigmista. Quei giochi dannatamente malati che però alla fine riescono a migliorarti, un pò della serie "chi sbaglia, impara." L'Anima Nera ti fa una domanda e la maledizione durerà sino a quando metterai da parte tutto, ti annienti e a quel punto vorresti solo chiudere gli occhi e non svegliarti più. Ma hai trovato la risposta. La cosa invece che più mi ha lasciato l'amaro in bocca è stato il finale, sinceramente avrei voluto sapere di più, riguardo a Layla, a Dorian, a Giacomo. E io vi consiglio di guardarvi allo specchio e se trovate una ruga che giorni fa non c'era, pazienza. La cellulite, le smagliature, un pò di pancia? E' difficile accettarsi ma prendete un bel respiro e pensate a chi sta peggio di voi. Io non sono perfetta e... sono proprio le mie imperfezioni a rendermi così come sono. Che ci devo fare? Io mi accontento.

Francesco Falconi

Francesco Falconi è nato a Grosseto nel 1976.
E' un autore di romanzi fantasy e per ragazzi.
Da sempre amante del fantasy, dal 2006 a oggi ha pubblicato quattordici libri.
Vive a Roma. Di Muses, il primo volume uscito nel 2011, sono stati acquisiti i diritti cinematografici.









Hey, credevate che fossi sparita dal mondo? E invece no!
Allora, conoscevate questo romanzo? Lo avete già letto?
Cosa ne pensate?

toh, Falconi è toscano come me!
va beh, dettagli......
buone letture,
claudina.

mercoledì 4 giugno 2014

Recensione: Doll Bones - La bambola di ossa di Holly Black

Doll Bones - La bambola di ossa
Holly Black

Editore: Mondadori
Pagine: 228
Prezzo: € 17,00

A dodici anni, Zach passa i pomeriggi a inventare storie con le sue due migliori amiche, Poppy e Alice: i tre hanno affidato il dominio del loro regno immaginario all'enigmatica Regina, una bambola di porcellana così perfetta da sembrare viva. Un brutto giorno il padre affronta Zach intimandogli di crescere e di cominciare a interessarsi a cose "da grandi". Il mondo di Zach sembra andare in frantumi, finché una notte la Regina compare in sogno a Poppy, rivelandole di essere stata una bambina in carne e ossa di nome Eleanor, le cui ceneri si trovano ora all'interno della bambola; Eleanor non avrà pace finché non sarà seppellita nella sua tomba, in una lontana cittadina dall'altra parte degli Stati Uniti. I tre ragazzi partono nel cuore della notte, dormendo sotto le stelle, accampandosi nei cimiteri, incontrando bizzarri personaggi che parlano alla bambola scambiandola per una bambina vera, in un viaggio che cambierà per sempre le loro esistenze. Non somigliava affatto a un sogno. Era seduta sul bordo del mio letto. Aveva i capelli biondi, come quelli della bambola, ma arruffati e sporchi. Mi ha detto di seppellirla. Mi ha detto che non avrebbe trovato riposo fino a che le sue ossa non fossero state nella tomba e che, se non l'avessi aiutata, me ne avrebbe fatto pentire.

Ho chiuso gli occhi. Un vento freddo e vedevo solo buio. Eccoli i miei ricordi di quand'ero bambina, di quando l'unica cosa che poteva preoccuparmi era il vestito lacerato di una bambola o dei capelli scaruffati che la mia Barbie non riusciva a dominare. Erano quelli allora i miei problemi, i problemi di una ragazzina che trascorreva il tempo a fingere di essere chissà chi, perchè la sua bambola un giorno era una dottoressa, l'altro era una famosissima cantante. E mi sono ritrovata a giocare con Zach, Poppy e Alice, ognuno con i propri pupazzi, alla ricerca di un'avventura. La bambola che tutti avremmo voluto avere era fatta di porcellana finissima, dai capelli che sembravano veri, biondi, e ci guardava all'interno della sua vetrinetta Era terrorizzante in effetti, pareva proprio che spiasse chiunque. Ma la madre di Poppy le aveva proibito di prenderla quindi ci limitavamo a fantasticare che fosse La Regina del nostro gioco e solo attraverso mille ostacoli che c'inventavamo via via saremo potuti arrivare a lei. Non c'era, non giocava, ma era sempre presente. Zach però cominciava a diventare grande e quando ci disse che non avrebbe più giocato non potevamo credere alle sue parole. Insomma doveva far finire il gioco, terminare così la nostra storia? E' così che Poppy li sveglia nel cuore della notte per mostrar loro La Regina, che di nascosto l'aveva tirata fuori dalla vetrinetta della madre. E' così, illuminata da una fioca luce di torcia, che racconta agli amici di aver visto il fantasma di una bambina bionda ed è così che, staccando il capo della bambola che rimane penzoloni grazie ad una cordicella, estrae dal suo corpicino di porcellana un sacchetto pieno di ceneri. La bambina, le ha detto, vuole essere seppellita e trovare la pace. Inizia una nuova avventura, inizia un'altro gioco, il gioco in cui i protagonisti abbandonano i pupazzi e la fantasia e diventano eroi di una storia vera. Ma esiste davvero? Quando durante la notte troveranno la roba degli zaini sparpagliata nel bosco e la bambola che gli osserva, quando tutti gli uomini che trovano sono sicuri di aver visto una bionda con loro, Eleanor è solo una bambola?
Iniziamo subito a dire che ho trovato la cover italiana decisamente splendida, della serie "l'abito non fa il monaco" è quella la cosa che più mi ha spinta a prenderlo e cominciarlo senza farlo attendere. Non avevo letto niente di Holly Black e devo ammettere che questa lettura mi ha lasciata con un misto di sorpresa e un pò d'amarezza. Lo svolgimento del romanzo è impeccabile, molte volte mi ha quasi terrorizzata e messo i brividi. La storia della bambola fa drizzare i capelli e le descrizioni degli ambienti, dei personaggi, della bambola in sè per sè, sono davvero ben fatte, tanto che si ha la sensazione di venir trascinati in quell'avventura fatta di mistero e suspence. I tre protagonisti sono ragazzini che stanno crescendo ma vogliono comunque mantenere solido quel legame d'amicizia che li unisce e spesso mi ci sono rivista in loro, nonostante io non sia mai stata così temeraria e folle. Insomma l'idea di fuggire di casa, pensare di avere come compagna il fantasma di una bimba che vuol fare luce sulla verità... Ho letto questo libro avendo l'impressione di sfogliare una fiaba per adulti, gotica, decisamente in stile Tim Burton. Ho apprezzato davvero la forza di questi tre eroi senza paura, tra risate, litigi, segreti. E' stato bello spiarli mentre attraversavano il fiume Ohio su una barca proprio come William, il pupazzo pirata di Zach, correre in bicicletta, sparlarsi alle spalle. La compagnia che mi hanno fatto Zach, Poppy e Alice è stata unica però avrei preferito un finale differente. Può lasciar spazio all'immaginazione, è vero, ma sarei stata curiosa di leggere ancora una volta di Eleanor, dei tre protagonisti che hanno provato ad esaudire i suoi desideri, dei genitori, sconvolti per non averli trovati a casa. Adesso però non mi rimane altro che voltarmi, sorridere davanti alla Barbie con cui giocavo da piccola e  pensare che, non so, magari anche lei sente la mia mancanza. Non è dentro una vetrinetta ma mi osserva dalla mensola, chissà, la notte potrebbe scendere da lì e aggirarsi per la casa, osservare ciò che adesso ha per me più importanza e scuoterà il capo davanti alla libreria. O magari si affaccia alla scatola dei miei vecchi peluche e li lascia respirare un pò. Lei rimane sempre bella, i suoi capelli sempre biondi e pieni di boccoli, gli occhi grandi come se non le sfuggisse mai nulla e se ne sta lì il giorno, seduta come in un trono, come una regina. La Regina e compagna della mia infanzia.

L'Autrice

Holly Black è tra gli autori bestseller del New York Times. Ha esordito nel 2002 e da allora ha pubblicato numerosi romanzi. E' autrice, insieme a Tony DiTerlizzi, della saga Le cronache di Spiderwick, da cui è stato tratto anche un film.
Vive in Massachusetts con il marito Theo, in una casa con una biblioteca segreta.








Volete immergervi in un'avventura pazzesca?
Carino davvero ma mancava quel pizzico di non-so-che.
Conoscevate DOLL BONES, lo avete letto?

parlatene e sparlatene,
claudina.

martedì 3 giugno 2014

Teaser Tuesday

Hi guys! Che si dice dalle vostre parti? Oggi me la sono presa comoda e sono andata a shoppingare un pò... Mah, credo di essere l'unica al mondo che va a fare shopping e compra.... praticamente quasi niente, ma va beh. Ho terminato proprio qualche minuto fa la mia attuale lettura ma desideravo comunque lasciarvi uno squarcio di questa novità, perchè credo sia uscito da pochissimi giorni.... Veniamo al dunque, non ho voglia di tenervi sulle spine... Mi raccomando però: tenetemi aggiornata sulle vostre letture e come sempre vi stilo qua le regole del TEASER TUESDAY cosicchè possiate farlo anche voi!
Prendi il libro che stai leggendo e aprilo in una pagina a caso
Condividi un breve passo di quella pagina
Riporta titolo e autore
Attenzione!!Non fare Spoiler!!


Doll Bones - la bambola di ossa
Holly Black

-Se moriste- chiese Poppy, a voce bassa -vi piacerebbe essere un fantasma?- -Se mi ammazzassero, certo, altrochè- rispose Zach. -Così potrei far visita al mio assassino e vendicarmi.- -Vendicarti in che modo?- chiese Alice, ridendo. -Saresti uno spirito senza corpo. Che cosa fai? Gli gridi "Bu!"? Provi a convincerlo a fare uno stupido viaggio per seppellirti?- -Potrei scagliare oggetti in giro- le ricordò Zach. -Forse- disse Alice. -A me piacerebbe essere un fantasma, ma solo se potessi vedere i vivi. Il mondo intero sarebbe la mia televisione. Potrei far visita alle persone a cui voglio bene. Mi annoierei, se dovessi rifare sempre le stesse cose, tipo infestare un tratto di strada o dover salire e scendere delle scale all'infinito.- -Ti piacerebbe anche se non potessi parlare con nessuno?- chiese Zach. Alice parve un attimo a disagio. -Vorrei di sicuro far parte di un gruppo di fantasmi e avere amici fantasmi.- Poppy si tirò indietro i capelli. -E se invece decidessi di venire qui dal mondo dei defunti e poi cambiassi idea, ma restassi bloccata?-




Allora, cosa ne pensate? Su una scala da 1 a 20 quanto siete curiosi/e?
Mi raccomando, fatemi sapere cosa state leggendo...
a domani, con la recensione di DOLL BONES :)

vado a scegliere la mia nuova lettura,
claudina

lunedì 2 giugno 2014

Recensione: The sky is everywhere di Jandy Nelson

The sky is everywhere
Jandy Nelson

Editore: Fazi/Lain
Pagine: 327
Prezzo: € 15,00

La diciassettenne Lennie Walker è praticamente perfetta: ama i libri, suona il clarinetto nella banda della scuola, e trascorre gran parte del suo tempo felicemente riparata dall'ombra della volitiva sorella maggiore, Bailey. Ma quando Bailey muore, d'improvviso, Lennie si ritrova catapultata al centro del palcoscenico della sua vita. E a dispetto della sua inesistente esperienza con l'altro sesso, si troverà a barcamenarsi tra le attenzioni di ben due ragazzi. Toby è l'ex fidanzato di Bailey: il suo dolore fa da eco a quello di Lennie. Joe, invece, si è da poco trasferito in città, dopo un'infanzia trascorsa a Parigi, e il suo magico sorriso sembra essere eguagliato solo dal suo straordinario talento musicale. Per Lennie, Toby e Joe sono come il sole e la luna: se uno è capace di spazzar via il dolore, l'altro le offre conforto dentro di esso. Eppure, proprio come le loro controparti celesti, i due ragazzi non possono trovarsi l'uno nell'orbita dell'altro senza che il mondo esploda.

E mi ritrovo qui, dopo aver letto un libro che giaceva nella mia "lista desideri" da tempo immemore. Non so dirvi cosa mi ha spinto a leggerlo solo adesso, dopo tutto questo tempo. Più lo guardavo, più lo volevo, più sapevo che mi sarebbe dispiaciuto poi portarlo a termine. Perchè un libro prima o poi finisce. Sapevo che sarebbe stata una lettura che cambia un pò la vita, una lettura che non avrei dimenticato e che, alla fine, ne avrei sentito un pò la mancanza. Sì, mi manca Lennie. Mi manca quella ragazza che ha letto ventitrè volte Cime Tempestose, che vive con la nonna, una signora fissata con i fiori quel tanto che basta per affibbiare ad una piantina la vita della nipote. Insomma se Lennie sta male, la piantina lo dice, macchiando le proprie foglie e beh, stavolta non c'è rimedio, le macchie non scompaiono. Poi c'è lo zio Big, è lui quello esperto in agraria e botanica, ci credo, anche se l'erba, più che curata l'ha sempre fumata... E poi c'è Bailey, o meglio c'era. Bails aveva solo vent'anni quando la vita gli è scivolata tra le dita, lasciando il sogno di diventare un'attrice, lasciando il fidanzato Toby e il loro futuro insieme e, soprattutto, lasciando Lennie. Distrutta dal dolore, Lennie smette di suonare il clarinetto, evita l'amica Sarah e scrive piccoli ricordi suoi e della sorella su qualunque pezzo di carta che le capita a tiro, lasciandolo poi al vento. Lei l'amava più di ogni altra cosa al mondo e solo Toby può capirla e, quando si ritroveranno a soffrire insieme, sembra proprio che riescano a sentirla più vicina ed è proprio così che inizia questa folle abitudine, quella di stare insieme. Ma Lennie sa che è sbagliato e ogni sera promette a sè stessa che non sarebbe mai più ricapitato. A volte si fanno cose folli e quando si prenderà una cotta per il ragazzo appena arrivato nella sua classe, Joe, allora sì che il dolore aumenta. Come può pensare all'amore, a fare sesso e soprattutto a ridere, quando le è appena morta la sorella?
A lettura terminata posso dire che sì, Lennie mi manca. E' impossibile non riuscire a provare affetto per questa protagonista e l'autrice è riuscita a farmela sentire vicina, come se potessi stringerla e abbracciarla ogni volta che avrebbe preferito essere al posto di sua sorella. Perchè era Bails quella che sprizzava d'energia, quella che voleva sapere cos'era successo alla madre che le aveva lasciate quand'erano così piccole, quella che fantasticava su dove fosse adesso quella donna col "gene dell'irrequietezza" e scopriva da sola il mondo. Era Bails, non Lennie. Ed io sono stata così stupida da giudicare i suoi gesti perchè mi chiedevo cosa la spingesse ad andare tra le braccia di Toby. Poi l'ho capito. Ho capito che se non si prova tanto dolore sulla propria pelle non si può giudicare. Perchè io ho un fratello e sarei così pazza ed egoista da volerlo seguire, senza pensare alle conseguenze, ai miei genitori o a chi, come me, starebbe male. Come Lennie, che crede d'essere l'unica a soffrire per la perdita della sorella. Ma spesso e volentieri mi ritrovavo anche a sorridere, insomma le domande che la protagonista si faceva erano buffe, come quando si chiede se è normale che durante un lutto simile lei possa ritrovarsi ad osservare i ragazzi e pensare di fare con loro le peggio cose. L'amica Sarah, che ad ogni castroneria di Lennie si limitava ad esclamare espressioni insensate sugli animali... E Joe, Joe Fontaine, che passa da casa sua ogni mattina, portando cornetti caldi e aiutando lo zio Big con un esperimento sugli insetti morti. Joe, quel ragazzo che riesce a farla suonare di nuovo, anche quando lei non avrebbe mai pensato di riprendere in mano il suo clarinetto.
E tra le pagine, si ha quella strana sensazione che quella dolce musica ci accompagni durante la lettura. Le note riescono a farsi deboli quando la figura di Bails ci appare dall'alto, come se si affacciasse da una nuvola per vegliare sulla sorella. Quando Lennie alza il viso e urla ciò che non è riuscita a dirle, tutte quelle cose che si rimandano ma che poi rimangano solo tue, perchè quella persona da un momento all'altro sparisce.
Ciò che vi consiglio è di immergervi tra le pagine di questo libro, afferrare tutti i ricordi di Lennie e distendervi su quel letto in mezzo al bosco. Io non potrò mai immaginare adesso il dolore che quella ragazzina sta provando ma vi basterà alzare gli occhi al cielo, perchè lassù, purtroppo, ci sono tante sorelle e fratelli che fanno capolino tra quelle nuvole insieme a Bails. Non lo so, ma io credo proprio che a loro nient'altro importa se non la felicità di quelle persone che hanno lasciato. Allora la vita è dura senza di loro ma non dovremo mai sentirci in colpa se sorridiamo di nuovo. Perchè bisogna sorridere di nuovo.



L'Autrice

Jandy Nelson si è laureata alla Cornell, ha un master in poesia e uno in scrittura per bambini e giovani adulti.
Agente letteraria per molti anni, dopo un esordio come poetessa ora si è dedicata completamente alla fiction. The Sky is everywhere è il suo primo romanzo.
Vive e lavora a San Francisco.










Voi lo avete letto? Vi ho incuriositi un pò?
Ditemi la vostra, su su...

buone letture,
claudina.