sabato 17 gennaio 2015

Recensione: Unbreakable di Kami Garcia

Buonasera cari lettori, nonostante l'ora un pò tarda mi sono decisa a recensire un libro che ho letto alla fine di Dicembre e dato che, per un motivo o per un altro, non ero riuscita ancora a farvi conoscere il mio pensiero ho deciso di proporvelo adesso. Avevo conosciuto Kami Garcia precedentemente, con la lettura di La sedicesima luna -CLICCA QUI PER LEGGERE LA MIA RECENSIONE- e mi ero fatta un pò incantare dai pareri super positivi che avevo sbirciato a destra e a sinistra a proposito di Unbreakable quindi mi sono fatta coraggio e l'ho cominciato, sperando mi piacesse più del primo capitolo della saga Beautiful Creatures. Purtroppo però il mio giudizio rimane lo stesso: un bello, gigantesco, chiaro e tondo così così!

Unbreakable
Kami Garcia
Editore: Mondadori
Pagine: 288
Prezzo: € 17,00
Cos'è davvero successo alla madre di Kennedy? Una sera la figlia la trova riversa sul letto, senza vita. Secondo i medici si tratta di un infarto, ma ben presto anche Kennedy rischia di morire. Si salva grazie a Jared e Lukas, i misteriosi gemelli che fanno irruzione nella sua stanza. Sono loro a rivelarle la verità: stava per cadere vittima di un fantasma vendicatore, uno di quelli combattuti dalla Legione della Colomba Nera, la società segreta che protegge il mondo dai demoni. Nella stessa notte cinque membri della Legione sono morti, e ora devono essere rimpiazzati da altri ragazzi, ognuno dotato di un abilità unica e prodigiosa. Ken non può tirarsi indietro. Intorno a lei incombono forze terrificanti e invisibili, mentre il suo cuore è destinato a battere per un amore nuovo e dirompente: l'unica scelta giusta, l'unica possibile, è lottare.

E' stato normale per me entrare un pò nel corpo e nella mente di Kennedy all'inizio. E' sempre così, o quasi. Quando comincio un libro voglio indossare i panni del protagonista, a volte succede spontaneamente perchè l'impatto è immediato, altre volte cerco di mettermici d'impegno, riuscendo comunque a vivere la sua storia. Kennedy l'ho presa per mano, ho cercato di capire il suo carattere, la sua strana dote di avere una memoria che non sbaglia un colpo, fatta di ricordi vivi nonostante di acqua ne sia passata tanta sotto ai ponti. Ho trovato meraviglioso il fatto che riuscisse a dare un'anima alla carta bianca grazie a un pò di colore e, naturalmente, tanta arte ancora da tirare fuori. Con solo una madre a farle da genitore, la sua vita procede tranquilla e serena e, si sa, in un libro qualcosa succede prima o poi, perchè non può sempre filare tutto liscio.
Giorni dopo l'inaspettata e misteriosa morte della madre, alla nostra adorabile protagonista verrà in mente di correre, scalza se non ricordo male, a cercare il suo gatto che è scappato di casa. E di notte secondo voi dove va a cacciarsi quel maledetto? A cercare alimenti buttati fuori da un ristorante? Non vi chiedo una somiglianza con Lilli e il Vagabondo ma io avrei risposto, così d'impeto, nel giardino della signora accanto dalla gatta in calore. Invece no, udite udite: va in un cimitero. Da quella notte tutto cambia, a Kennedy sembra di aver visto una presenza e si crede semplicemente fuori di testa per l'accaduto tragico vissuto se non che, durante la notte, le par di essere strozzata proprio dal suo gatto, che le sta acciambellato sul petto a risucchiarle l'anima. Devo dire che nonostante io abbia terminato questo romanzo parecchi giorni fa, non so ancora cosa pensarne davvero. Spesso e volentieri mi sono ritrovata a paragonare questi cacciatori di spiriti e demoni con quelli della Clare. Qui si parla d'arte e simboli come anche in Shadowhunters e la cosa, sinceramente, non mi ha fatto molto piacere. Mi sono ritrovata a storcere il naso difronte all'ingresso in scena dei gemelli Lukas e Jared nel momento del bisogno, quell'evento infatti non ha suscitato in me niente di spontaneo ed è una cosa che non sono riuscita a digerire. Tra la fuga del gatto al cimitero e il salvataggio -venuto dal niente così all'improvviso come caduti dal cielo- dei fratelli Lockhart, l'originalità mi è venuta meno e mi sono cadute le braccia. Ma andiamo per gradi: lo stile della Garcia è godibile, non c'è che dire, sono rimasta infatti positivamente sorpresa dai brividi che certe scene horror mi suscitavano. Al buio mi ritrovavo davvero a guardarmi intorno, e questa cosa mi ha spaventata ma mi è anche piaciuta, da morire.
Altre volte però ho avuto come quella strana sensazione che la penna non fosse la solita di quelle scene, non rimanevo più meravigliata e gli avvenimenti davanti ai miei occhi si trasformavano da terribilmente belli e divertenti a piatti e uggiosi. La cosa mi è dispiaciuta perchè ho adorato gli scenari che facevano da sfondo a tutto il romanzo, mi sono piaciuti tutti quei tratti che caratterizzavano i personaggi e il rapporto che alla fine si è instaurato tra i discendenti della Legione mi ha fatto sentire parte del gruppo, la fratellanza che si è venuta a creare era solida e si percepiva fortemente. La figura di Priest, il ragazzino dalla mente geniale so-far-tutto-io e di Alara dal naso all'insù mi sono andate a genio mentre, continuando la mia lettura, cominciavo a sopportare meno i personaggi principali. La presenza del triangolo amoroso a mio avviso era scontata, Kennedy che non riesce a decidere tra quali braccia dei due gemelli gettarsi -quello tenero e dolce o quello tenebroso di poche parole-  l'ho trovata davvero fuori luogo. Non so, sinceramente, se leggerò i seguiti. Alla fine, si sa, la curiosità va saziata ma  temo anche di rimanerne delusa. Insomma, questa sensazione la conosco bene, mi è appena capitata con questo libro. Ma io sono anche troppo buona, vedremo.

Kami Garcia
Kami Garcia, autrice, insieme a Margaret Stohl, del best seller Beautiful Creatures, è una delle voci più riconoscibili e note della letteratura per ragazzi. Unbreakable è il primo romanzo tutto suo. Vive in Maryland con la sua famiglia e i suoi cani, Spike e Oz, nomi ispirati dai personaggi di Buffy l’ammazzavampiri.








Voi lo avete letto? Avete intenzione di farlo?
Lascio la parola a voi, amici telespettatori... ah no, mi sono confusa :)
buonanotte marmocchi,
claudina.

1 commento:

  1. Ne h sempre sentito parlare solo benissimo, quindi leggere una recensione come la tua mi aiuta a farmi delle idee più precise!

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