sabato 8 marzo 2014

Recensione: Vertigine di Marco Baggi

Vertigine
Marco Baggi

Editore: 0111 Edizioni
Pagine: 176
Prezzo: €15,00     ebook € 7,99

Novembre 1917, fiume Piave. Il tenente Martini è sopravvissuto alla ritirata di Caporetto, ma non alle atroci sofferenze che essa ha lasciato nel suo animo. Disgustato dalla guerra, è disposto perfino a tramutarsi in un traditore e rinnegare così il giuramento di ufficiale, pur di tornare a casa e riabbracciare i propri cari. Con un’Italia apparentemente allo sbando, pronta a cadere sotto i colpi di maglio dell’offensiva austro-tedesca, capirà ben presto che non può fuggire di fronte alla guerra, se vorrà sconfiggerla ancora una volta e salvare la sua bella Venezia. Inviso da superiori capaci soltanto di mandare al macello i loro uomini, una volta al fronte sarà costretto a guidare un’intera compagnia di soldati in una missione pressoché impossibile, nel tentativo di fermare il folle piano di un disertore italiano. Il giovane, straziato da terribili rimorsi e speranze spezzate, guiderà quegli uomini con il disperato coraggio di chi non ha più nulla da perdere, deciso a rincorrere la propria fine. O forse l’inizio di una nuova esistenza.

Sono sincera: non so in quali altre occasioni avrei preso in considerazione questo libro, forse nessuna. Vi parlo chiaro, il genere storico non è affatto uno di quelli che prediligo, anzi. Ma sì, perchè il fantasy ti permette di sognare, le storie d'amore ti emozionano... Facile. Proprio facile: leggere, emozionarsi, divertirsi e tornare alla normalità. Beh io non avrei mai saputo amare questo libro se l'autore non me l'avesse fatto scoprire. Ma forse dovrò introdurvi in un Veneto del 1917, durante la fine della Prima Guerra Mondiale, sul fronte del fiume Piave. Francesco Martini, dopo la ritirata di Caporetto, con l'aiuto di un altro soldato, deciderà di fuggire e fare ritorno a casa. L'amore della sua Elena e le preoccupazioni per la famiglia sono più importanti della vergogna di essere un disertore. Il sollievo però dura ben poco a causa del disaccordo del padre che lo costringerà a tornare sul fronte, prendersi la propria responsabilità ed essere uomo.
Questo libro parla di guerra. Sarà che ho studiato Storia per tanti anni a scuola e non era una materia che mi andava a genio, sarà che ho quasi 23 anni e ancora devo capire tante cose della vita. Insomma, per me il genere storico era sinonimo di "noioso" e dopo questa lettura posso classificarlo molto semplicemente: vero. L'autore devo ammettere che è stato molto dettagliato nelle descrizioni degli ambienti e delle attrezzature che venivano utilizzate in trincea, come le granate, le ballerine... Eccellente infatti è stata la sua capacità di trascinarmi all'interno della storia, farmi provare paura, tanto da sentire il fragore di quelle violenze, da riuscire a percepire quel rumoroso silenzio dei soldati. Il suo stile infatti è molto deciso e arriva subito al punto. I personaggi sono estremamente reali e mi sono sorpresa di come inizialmente appoggiavo Martini, che aveva deciso di fuggire dalla trincea per l'amore verso Elena. Ma poi mi sono detta che forse era giusto che lui si prendesse le proprie responsabilità, fare ritorno al fronte, così da non lasciare il suo compito ad altri uomini che a casa, come lui magari, li attendevano una donna, dei figli. Poi mi maledicevo, non potevo augurare una simil cosa, chi ero io per farlo?
Sembrerò stupida ma non mi sembra proprio di parlare di Martini come un protagonista di un libro ma come una persona vera e propria. Sì, perchè quante persone hanno vissuto questa o altre guerre sulla loro pelle? Beh, tante. Il libro è un'azione continua e leggere di un incontro tra due soldati che, dopo una battaglia a fianco riconoscevano l'amicizia vera, mi ha emozionata molto. E come poteva mancare un pizzico di mistero e di giallo? Posso affermare adesso che in Vertigine non manca niente e devo ringraziare l'autore per avermi dato l'opportunità di leggerlo e avermi insegnato cose che lo studio non avrebbe potuto. Ok, magari per come sono fatta avrei preferito una storia più romanzata, non so, riguardo proprio a Martini ed Elena.... Ma non sarebbe stata reale. Non mi avrebbe preso così tanto com'è riuscito a prendermi.


L'Autore
Marco Baggi è un giovane scrittore bergamasco, autore dei romanzi storici “La fuga dei vinti” e “Vertigine”, editi dalla 0111 edizioni. Laureato in Storia, ha introdotto questa sua passione per il passato nell’illustrazione e soprattutto la scrittura, due elementi importanti all’interno dei suoi interessi. Come illustratore ha curato alcune importanti collaborazioni per associazioni e pubblicazioni, mentre nella veste di scrittore sta portando avanti la serie dedicata alle vicende del tenente Martini, giunta con “Vertigine” al suo secondo capitolo. E’ membro attivo dell’Associazione Storica Cimeetrincee, nata per divulgare la memoria della Grande Guerra, e il gruppo modellistico Picchiatelli, col quale realizza modelli in scala per mostre e concorsi.






E voi lo avete letto? Cosa ne pensate? Ci farete un pensierino?

 Auguri a Tutte le Donne
claudina.


12 commenti:

  1. Questo mi suona completamente nuovo. Non sembra male!

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    1. Ciao Ile :) Mi fa piacere averti stuzzicato un pò le idee :P

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  2. mmmm non so. Il genere storico non è proprio il mio preferito!

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    1. Beh Giusy, non piace nemmeno a me il genere storico e invece questo libro mi ha sorpresa... se avrai voglia di provare a leggerlo spero possa piacerti :)

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  3. Il genere storico mi piace e questo romanzo sembra davvero bello. Come al solito sei sempre convincente anche quando un libro non mi ispira :D

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  4. ciao Claudina^___^ come stai???
    io di libri storici ne ho letti pochi, ma quei pochi che ho letti li ho trovati meravigliosi semplicemente per il fatto che narrassero delle vicende vere o verosimili, al contrario il genere fantasy mi piace ma non è il mio preferito, perchè resta comunque un genere che si occupa di cose fantasione, non reali e perlopiù non credibili e non realizzabili... il mio libro preferito è il cavaliere d'inverno, ambientato durante la seconda guerra mondiale, e leggendolo mi sono stupita del fatto che oltre alla storia d'amore e alle descrizioni perfette, vi era uno sfondo storico talmente reale da far paura. I libri storici sono, in un certo senso, libri pesanti, perchè ti raccontano la realtà dei fatti, che è più terribile che bella, ma sono speciali per questo, perchè restano comunque dei documenti, oltre che dei semplici romanzi.
    Io ho 22 anni e a storia ero una schiappa XD non mi piaceva come materia perchè per me era noioso leggere dei capitoli e impararli a memoria... preferivo di gran lunga guardare i documentari o i film storici, ^_^ e ti dirò,leggendo i libri storici ho imparato molte più cose di quante ne avessi imparate a scuola.

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    1. Ciao cara :D
      Eh ho sentito moltissimo parlare de Il cavaliere d'inverno e non ho mai letto recensioni negative quindi immagino sia bellissimo. Hai proprio ragione, secondo me impariamo di più leggendo per il nostro interesse anzichè dover studiare per forza. Una mia collega mi disse che a 30 anni ha riletto la divina commedia e io la guardai male. Mi disse che l'ha letta e capita in maniera molto differente da quando l'aveva studiata a scuola e non le era piaciuta (ovviamente dai...)

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  5. Bella recensione ^^ sembra proprio che questo libro ti sia rimasto nel cuore :3 in effetti gli storici -genere che anch'io non prediligono- ti segnano mentre la storia scolastica la dimentichi: verifica fatta? Tutto si volatilizza con un *puff* :P

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  6. Non lo conoscevo proprio... Ma non sembra affatto male! :)
    Messo in lista subito!!! ;)

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  7. Chissà magari tra qualche tempo potrei anche leggerlo! Sembra interessante!

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